Discorso
26 novembre 2010

SEGRETO STATO. D'ALEMA RISPONDE AD APPELLO: NO A PROLUNGAMENTO <br>


(DIRE) Roma, 26 nov. - "Desidero assicurare il mio impegno quale
presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della
Repubblica sui temi segnalati, da ultimo, nell'appello rivolto
innanzitutto al presidente della Repubblica". Si apre cosi' il
messaggio che il presidente del Copasir, Massimo D'Alema, ha
pubblicamente rivolto ai firmatari dell'appello di ieri in
materia di segreto di Stato, promosso tra gli altri dai
rappresentanti delle associazioni delle vittime delle stragi.
"Giustamente, il vostro testo- si legge nel messaggio del
presidente D'Alema- richiama la piena attuazione della legge n.
124, che e' anche la legge che ha istituito il Copasir e che gli
ha assegnato compiti piu' incisivi rispetto agli organismi
parlamentari precedenti. Il Comitato si e' impegnato in questi
anni affinche' i regolamenti di attuazione della legge fossero
coerenti con lo spirito originario della riforma, formulando
pareri e proposte, sempre in uno spirito di leale collaborazione
istituzionale con il Governo, finalizzati ad assicurare il
massimo possibile di trasparenza".
"Con riferimento, in particolare, al segreto di Stato-
aggiunge- il Comitato ha svolto pienamente le sue funzioni di
controllo in relazione al suo utilizzo nei casi piu' recenti,
cosi' come risulta dalla relazione annuale resa pubblica gia' dal
luglio scorso. Naturalmente, occorre sempre tener presente che un
organismo politico, per altro composto per legge da cinque
parlamentari di maggioranza e cinque di opposizione, discute e
poi delibera a maggioranza.
"Cio' ha comportato- spiega D'Alema- che, ad esempio, con
riferimento alle vicende di via Nazionale e Telecom-Pirelli si
siano confrontate posizioni diverse e non si sia raggiunta la
maggioranza necessaria, come a mio avviso sarebbe stato
opportuno, per riferire al Parlamento sulla infondatezza
dell'opposizione del segreto di Stato. Anche in questi casi,
tuttavia, il Comitato non ha abdicato al proprio ruolo, compiendo
approfondimenti e sollecitando gli organi competenti a svolgere
inchieste interne per chiarire la presenza di eventuali
deviazioni".
"Sulla relazione predisposta dalla commissione Granata, istituita
dal Governo, il Comitato, dopo aver svolto un attento esame,
ha espresso la propria posizione di contrarieta' su qualsiasi
prolungamento del segreto di Stato al di la' delle ipotesi stabilite
dalla legge- prosegue il presidente del Copasir- una volta venuto
meno il segreto di Stato, quindi, non puo' essere opposta alla
magistratura alcuna forma di sbarramento all'accesso ai documenti.
Al tempo stesso, il Comitato ha espresso chiaramente la propria contrarieta'
Alla utilizzazione delle classifiche di segretezza per ostacolare
l'accesso ai documenti da parte di familiari delle vittime delle
stragi, studiosi e opinione pubblica".
"Il Comitato ha anche richiesto che sia reso pubblico l'elenco
dei segreti di Stato ancora in corso- continua D'Alema-“ .
“Una costante azione di sollecitazione e' stata svolta nei confronti
sia del Governo che dei responsabili dei Servizi affinche' sia
data attuazione alle norme della legge n. 124 che riguardano il
riordino degli archivi e l'accesso ai documenti che vi sono
conservati. Alcuni passi in avanti nel processo di
riorganizzazione sono stati compiuti: si tratta di un'azione
indispensabile e propedeutica per consentire i passaggi
successivi e rendere quindi concretamente disponibili i
documenti".
Inoltre, dice ancora D'Alema, "il Comitato
ha deliberato di svolgere uno specifico approfondimento,
attraverso audizioni di soggetti interessati e di esperti del
settore, sulla disciplina degli archivi, non solo quelli dei
Servizi, con l'obiettivo di favorire una omogeneizzazione delle
norme in vigore, avendo come punto di riferimento la disciplina
della legge n. 124”.
“L'apertura degli archivi del resto e' nell'interesse degli stessi Servizi,
perche' contribuirebbe a valorizzare le attivita' svolte dagli Organismi
a tutela della sicurezza nazionale, contro le minacce interne ed esterne
del terrorismo, a tutela degli interessi economici e strategici
dell'Italia. Si sgombrerebbe cosi' il campo dai sospetti,
consentendo alla magistratura di accertare, ove possibile, le
effettive responsabilita' di eventuali deviazioni e a giornalisti
e storici di far luce su importanti episodi della nostra storia”.
Infine, conclude l'esponente del Pd, "vorrei sottolineare come
nei rapporti con l'autorita' giudiziaria sia indispensabile la
fattiva collaborazione dei Servizi per la individuazione di ogni
possibile documento che possa rivelarsi utile per lo svolgimento
delle indagini e dei processi. Il Comitato, anche con riferimento
alle inchieste piu' recenti come ad esempio quelle in corso in
Sicilia, ha raccomandato la piena disponibilita' in questo senso
degli Organismi di informazione e sicurezza, trovando un positivo
riscontro. Su questi temi, auspico che il Comitato possa al piu'
presto procedere alla audizione di rappresentanti delle
associazioni che raggruppano i familiari delle vittime delle
stragi, degli storici contemporaneisti e della Federazione
Nazionale della Stampa".

(Com/Vid/ Dire)
13:45 26-11-10

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