Intervista
14 dicembre 2010

D’ALEMA, IL VOTO DELLA CAMERA CONFERMA CHE LA MAGGIORANZA NON C’E’ PIU’ E CHE IL GOVERNO NON PUO’ ANDARE AVANTI. RESTA L’IPOTESI DI UN ESECUTIVO DI RESPONSABILITA’.<br>

Intervista SKY TG24


dalemaPPianogb924_img.jpg
Roma, 14 dicembre - “Non è una bella pagina di storia parlamentare, sia pure per responsabilità di alcuni. La scena di trasformismo, il mercanteggiare fino all’ultimo, l’aspettare la seconda chiama per mostrarsi decisivi, mi è sembrato uno spettacolo che non può che alimentare il peggiore qualunquismo. Perde il Paese: è evidente che con 314 voti non si governa. Questa sfida è stata avventurosa, perché non si risolve un problema politico come quello che c’è nel centrodestra attraverso la prova di forza e l’acquisizione di qualche voto precario. Non si può governare in questo modo. Il problema rimane tutto di fronte a noi, aggravato dal fatto che Berlusconi si conferma essere un fattore di corrompimento della vita pubblica, con conseguenze gravi per il sistema democratico”. E’ quanto afferma il presidente del Copasir Massimo D’Alema in una intervista a SKY TG 24, subito dopo il voto di fiducia dell’Assemblea di Montecitorio.

Si riferisce a quello che avete denunciato, e ancor di più l’Idv, come una compravendita?
“Basta leggere i giornali. Non è quello che denunciamo noi, è quello che raccontano, con il succedersi di dichiarazioni, annunci, smentite, incontri e trattative che si sono svolte persino nel corso della seduta della Camera”.

Ci sarà una resa dei conti interna al centrodestra?
“Quello che mi preoccupa in questo momento – replica D’Alema - è la prospettiva del Paese. Siamo in una gravissima crisi finanziaria, alla vigilia di un vertice europeo dove si devono prendere decisioni importanti e ci arriviamo con un governo più che dimidiato, dopo uno spettacolo che accresce il discredito del nostro Paese nel mondo, che è già piuttosto elevato grazie alle performance del presidente del Consiglio”.

Si è assistito a una rissa in aula questa mattina...
“Le rese dei conti dei partiti – risponde D’Alema - non mi interessano. Mi preoccupa che l’arroganza personale, lo spirito di avventura, il disprezzo delle regole democratiche del presidente del Consiglio indeboliscano enormemente il Paese. Credo che fosse possibile uscire da questa situazione prendendo atto della crisi politica del centrodestra, che c’è e non è risolta, aprendo la strada alla formazione di un governo in cui ciascuna forza politica responsabile avrebbe potuto dare un contributo alla soluzione dei problemi del Paese. In certi momenti si cerca la convergenza e la responsabilità. Berlusconi ha scelto la rissa, l’inganno, la compravendita di singoli parlamentari. Il risultato è un Paese più debole, un governo che non può prendere alcun impegno per il futuro, e il massimo di incertezza per le settimane e i mesi che verranno”.

Ci sarà un cambiamento di rotta oppure confermate quello che avete detto fino a stamattina?
“Il Pd – dice D’Alema - farà l’opposizione come ha fatto finora. Certamente in questo momento l’opposizione è enormemente più larga di com’era fino a ieri. Abbiamo iniziato una legislatura con un’opposizione che non aveva carte da giocare sul piano dei numeri parlamentari, oggi c’è un’opposizione che quasi eguaglia la maggioranza. Non so se ad ogni votazione, a cominciare da domani, i supporter che sono arrivati all’ultimo momento a soccorrere Berlusconi, ci saranno tutti i giorni o se andranno a tariffa quotidiana. Vedremo. Sarà una bella sfida”.

Il voto di oggi avvicina il Paese alle elezioni o il contrario?
“Credo che il rischio di elezioni sia certamente più vicino – osserva D’Alema -. Naturalmente c’è sempre in campo la possibilità di quel governo di responsabilità nazionale che noi abbiamo proposto e continuiamo a proporre. E che oggi non ha perduto in nulla la sua validità, perché questo voto conferma che l’attuale maggioranza non c’è più e che l’attuale governo non è in grado di andare avanti”.

stampa