Notizia d'agenzia
4 aprile 2014

D'Alema: cambiare politiche Ue con voto alle europee

Proposte molto concrete dal Pse Bruxelles


4 apr. (TMNews) - Le forze socialiste e democratiche riunite nel Pse vogliono una Europa alternativa a quella dei conservatori - che ha gestito in modo fallimentare la crisi con le politiche dell'austerità - e propongono un piano per massicci investimenti pubblici per garantire una forte ripresa economica.
Se ne è parlato, oggi a Bruxelles, a un convegno del Feps, la Fondazione delle Fondazioni progressiste europee, presieduta dall'ex premier italiano Massimo D'Alema. "Il problema non è il rispetto o non rispetto unilaterale del 'Fiscal compact', ma come cambiare le politiche europee, con proposte molto concrete", ha risposto D'Alema ai cronisti che gli chiedevano, a margine del convegno, se il Pd in Italia e le altre forze progressiste europee intendano denunciare o rinegoziare il Trattato sulla stabilità di bilancio ('Fiscal compact') imposto dalla Germania e assurto a simbolo delle politiche di austerità.
"Noi proponiamo - ha detto D'Alema - un piano europeo di investimenti, finanziato con 'Project bond' e con un ruolo accresciuto della Banca europea degli investimenti, e poi l'applicazione della 'Golden rule', ovvero lo scorporo degli investimenti pubblici dal calcolo per il rispetto della soglia del 3% del rapporto deficit-Pil, per spingere una ripresa massiccia degli investimenti pubblici, che negli anni '80 rappresentavano il 24% del Pil e oggi sono precipitati al 16%", ha osservato l'3ex premier.
"Se non si creano le condizioni anche per gli investimenti pubblici, non solo privati, non ci sarà una forte ripresa come quella in corso negli Stati Uniti".
D'Alema ha anche risposto a una domanda sulle accuse che la sinistra al governo in Italia e in Francia di voler allentare il rigore di bilancio e far tornare a correre la spesa pubblica: "Con il mio governo di centrosinistra, l'Italia ha fatto scendere il debito pubblico dal 123 al 103% del Pil, portato il rapporto deficit-Pil al 2,1% e ridotto la spesa pubblica, che oggi è al 53%, portandola al 46%" del Pil. "Poi, come ricorderete, è arrivato Berlusconi...", ha concluso.
Loc/Ral 041822 APR 14

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