Intervista
14 novembre 2002

D’Alema incontra Lula nel suo viaggio in America Latina. <br>

di Federico Mercuri


Massimo D’Alema nel suo viaggio in cinque paesi del Sud America, conclusosi mercoledì 13 novembre, ha incontrato esponenti istituzionali di altissimo livello.


Massimo D’Alema nel suo viaggio in cinque paesi del Sud America, conclusosi mercoledì 13 novembre, ha incontrato esponenti istituzionali di altissimo livello e ha inoltre ricevuto un’accoglienza molto affettuosa da parte delle sue vecchie conoscenze latinoamericane.

Il nuovo Presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, lo ha voluto incontrare prima di qualsiasi altro esponente politico internazionale, abbracciandolo confidenzialmente (sono amici da molti anni) e ringraziandolo per la sua precedente visita in Brasile, nel mese di giugno, quando D’Alema fu l’unico esponente europeo che andò a sostenere la campagna elettorale del Pt, Partido dos Trabalhadores, nonostante le previsioni dessero Lula come sconfitto per la quarta volta.

Il Presidente dei Ds si è fatto messaggero del forte credito conferito a Lula in tutti i paesi che ha visitato, indipendentemente dall’orientamento politico dei rispettivi governi: tutti lo vedono come una grossa risorsa e una speranza di riscatto sociale e di riforme per tutta l’America latina.

È convinzione comune, e questo è stato il cuore di ciò che gli ha detto D’Alema, che Lula sia nelle condizioni di poter essere l’artefice di una proposta unitaria dei paesi sudamericani, nei confronti sia degli Stati Uniti che dell’Unione europea, proponendosi come il leader della rinascita latinoamericana. A conferma di tutto questo stanno gli inviti che il futuro presidente brasiliano ha gia ricevuto da tutti i Capi di Stato europei, tra cui Aznar, Chirac, Blair, Schroeder, e l’incontro già fissato per il 10 dicembre con il presidente degli USA Bush. L’unico a non aver invitato Lula a visitare il proprio paese è stato il nostro Presidente del Consiglio Berlusconi.
D’Alema, che in tutto il viaggio è stato accompagnato da Donato Di Santo, responsabile dei Ds per l’America latina e da Nicola Latorre, ha incontrato in Brasile anche José Dirceu, presidente del PT e regista della vittoria elettorale, Luiz Dulci, segretario del PT e la sindaco di San Paulo Marta Suplicy.

La sua tappa in Brasile, l’ultima del suo viaggio, è anche stato motivo per D’Alema di illustrare, davanti a tutta la stampa e le televisioni brasiliane, il lavoro svolto durante gli incontri precedenti negli altri quattro paesi dell’America del Sud da lui visitati.

L’incontro in Argentina con Estela Carlotto, presidente dell’Associazione delle Nonne di Piazza di Maggio (Abuelas de Plaza de Mayo) è stata la riaffermazione della amicizia che lega D’Alema ed Estela e risale a quando l’Italia del governo D’Alema si costituì parte civile al processo contro i militari argentini responsabili del massacro di un gruppo di “desaparecidos” di origine italiana, fra i quali la figlia di Estela. Il processo si è concluso in prima istanza con la condanna dei militari argentini implicati. Poche settimane fa, però, i fantasmi del passato si sono di nuovo materializzati ed Estela Carlotto è stata vittima di un gravissimo attentato, da cui è uscita miracolosamente incolume. L’incontro, svoltosi presso l’Ambasciata italiana a Buenos Aires, è stao commovente, ed ha visto partecipi anche il figlio di Estela, ed altri familiari di desaparecidos come Lita Boitano, Julio Morresi, tutti amici di vecchia data del Presidente dei Ds.

D’Alema ha fatto inoltre visita ai compagni italo-argentini del Circolo “Enrico Berlinguer” di Buenos Aires, nella sede della facoltà di Giurisprudenza, nella quale venne insignito, da Presidente del Consiglio, della Laurea Honoris causa.

Il soggiorno in Uruguay ha avuto come momenti salienti un lungo incontro con il Presidente della Repubblica Jorge Batlle, con il quale si è cercato di delineare un quadro dell’insieme dei paesi del Mercosur e sulla situazione economica dell’Uruguay stesso, fortemente e negativamente influenzata dalla grave crisi economica in cui versa in questo periodo l’Argentina. Ma l’incontro più proiettato verso il futuro è stato quello con Tabaré Vazquez, leader del Frente Amplio, attestato secondo tutti i sondaggi sul 50/55% dei consensi. D’Alema ha sottolineato l’importanza del rapporto che ci deve essere tra i Ds e l’Ulivo con la realtà del centrosinistra uruguayano, e ha raccolto molte richieste di collaborazione politica, sia da parte del Frente Amplio che di Mariano Arana, sindaco della capitale, anche lui esponente della sinistra.

Nell’Università di Montevideo, Massimo D’Alema ha tenuto –in spagnolo- una conferenza sul tema “Globalizzazione, Europa e America latina”, davanti ad una platea composta da studenti universitari, intellettuali, politici e parlamentari di tutti gli schieramenti.

La seconda conferenza si è invece svolta in Cile, su invito da parte della Fondazione Chile 21 e del governo cileno. D’Alema ha preso parte con una ampia relazione –anche questa in spagnolo- come ospite d’onore, al Seminario internazionale sul Tribunale penale internazionale, a cui hanno partecipato illustri oratori cileni (ministro degli Esteri e degli Interni) ed esponenti di Spagna e Stati Uniti.

L’incontro tra il presidente cileno Ricardo Lagos e Massimo D’Alema è stata tutt’altro che formale. I due, amici di vecchia data, hanno approfondito vari temi tra cui la riduzione delle barriere doganali che l’Europa interpone al libero commercio dei paesi Latino Americani.

In Bolivia D’Alema è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica, Sanchez de Losada, esponente liberale di centro, che lo ha indicato come uno dei principali uomini politici europei. Oltre al Presidente ci sono stati incontri con l’ex presidente della Repubblica Paz Zamora, e con la senatrice Moira Paz Estenssoro, già Ambasciatrice boliviana in Italia. L’ultima conferenza D’Alema l’ha tenuta proprio presso l’aula del Senato di La Paz sul tema della globalizzazione.

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