(ASCA) - Roma, 17 feb -
''La guerra dei sondaggi e' una manifestazione veramente preoccupante e deprimente dello stato della campagna elettorale del paese''.
Cosi' il presidente dei Ds, Massimo D'Alema commenta, dai microfoni di Radio radicale, il confronto tra i due poli sulle rilevazioni elettorali.
''E' evidente che da parte di Berlusconi si fa un uso intimidatorio del sondaggio, per intimidire l'avversario e incoraggiare le proprie truppe - attacca D'Alema - siamo
veramente a forme primitive: gli dei sono con noi, abbiamo scrutato il volo degli uccelli dall'alto della collina e ci e' favorevole, un po' quando le tribu' germaniche si
afrontavano e usavano i vaticini come mezzo per incoraggiare i combattenti''.
''E' veramente umiliante - incalza il presidente dei Ds - che un grande paese democratico come l'Italia debba avere una campagna elettorale a questo livello, il principale responsabile di questo e' Berlusconi, dicono che verranno gli osservatori dell'Osce, siamo a meta' strada tra il mondo civile e il terzo mondo''.
''Anche questa e' una delle ragioni per cui si deve voltare pagina - aggiunge D'Alema - mi rifiuto di partecipare al dibattito sui sondaggi perche' mi pare che sia una assoluta stupidagine, ma non c'e' il minimo dubbio che il centrosinistra sia in vantaggio, non per i sondaggi ma perche' ha vinto tutte le elezioni, perche' governa tutte le regioni, le citta', le provincie, e' un dato strutturale''.