La Cdl che indica Prodi come il responsabile delle conseguenze negative prodotte dall'introduzione dell'euro, ma proprio il governo guidato da Berlusconi e' stato un
soggetto passivo di fronte alla speculazione sui prezzi.
Questa in sostanza la linea sostenuta dal presidente dei Ds, Massimo D'Alema,
nel corso degli 'Incontri Adnkronos' in corso a Bari presso gli studi dell'emittente televisiva 'Telebari'.
''Io credo che dobbiamo essere generosi con l'Euro -ha affermato il presidente diessino rispondendo a una domanda del condirettore dell'Adnkronos, Andrea Pucci- che un e' 'oggetto', una moneta e quindi non ha responsabilita'. La responsabilita' e' delle persone.
L'introduzione dell'euro non e' stata acccompagnata da alcuna politica pubblica per limitare le speculazioni. Al contrario -ha aggiunto D'Alema- il governo Berlusconi fu il capofila della speculazione perche', ricordo, e lo dico solo a titolo d'esempio, che la giocata minima del lotto passo' da mille lire a un'euro. Il segnale era che i prezzi, che le mille lire, potevano essere trasformate in un euro''.
''Non fu Prodi a fissare il cambio della lira sull'euro -ha ricordato il presidente dei Ds- poiche' non era nelle sue disponibilita' ma fu il frutto di un negoziato condotto a livello europeo dai primi ministri e dai governatori delle banche centrali.
All'epoca la preoccupazione era un'altra: evitare una parita' che deteminasse una caduta del potere competitivo delle economie e delle aziende. Confindustria all'epoca paventava il contrario, basta andarsi a leggere le dichiarazioni di quel periodo. Il problema non e' questo ma il fatto che sia totalmente mancata una strategia di contenimento dei prezzi e uno dei fattori di crescita e' stato l'aumento dei prezzipetroliferi''.
''Quando il centro sinistra era al governo e ci trovammo a fronteggiare il primo shock petrolifero, il prezzo del petrolio passo'da 18 a 32 euro al barile. Io ero il presidente del Consiglio e insieme a Enrico Letta e Pierluigi Bersani ci mettemmo intorno ad un tavolo con i petrolieri, che in questi anni hanno continuato a
guadagnare cifre incredibili, benzinai, i sindacati e facemmo un decreto per rendere flessibile l'accisa: aumentava il prezzo del petrolio e noi moderavamo l'accisa in modo che l'aumento del petrolio non facesse raddoppiare il prezzo della benzina. Noi -ha concluso- adottammo delle contromisure, il governo in questi anni ha assistito senza fare nulla''.
(Adnkronos) -