Intervista
18 giugno 2006

"Non siamo antiamericani"

Intervista al "Frankfurter Allgemeine Zeitung" (traduzione in italiano)


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Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, in un'intervista apparsa sull'edizione domenicale della Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha detto che il nuovo governo di centrosinistra del quale fa parte ''non e' anti-americano'' e che l'Italia intende continuare ad avere con l'America ''rapporti buoni ma diversi''.

Il suo recente colloquio a Washington con il segretario di stato Condoleezza Rice - ha osservato D'Alema - non e' stato teso, al contrario si e' svolto in una ''atmosfera particolarmente buona e amichevole''. ''Vi era un interesse comune: noi volevamo mostrare che il governo del quale faccio parte non e' antiamericano. E il governo americano voleva dimostrare alla propria opinione pubblica di non aver perso un
amico con il cambio di governo in Italia, poiche' cio' sarebbe per loro un problema''

''Noi - ha aggiunto D'Alema - vogliamo un rapporto amichevole con gli Stati Uniti. Le nostre relazioni (con gli Usa) non verranno condizionate dal cambio di governo. L'amicizia con l'America e' un pilastro portante della nostra politica estera''.

''Naturalmente - ha osservato - vi sono anche differenze di vedute, e noi ci comportiamo di sicuro diversamente rispetto al governo Berlusconi''.

Le differenze con Washington, ha spiegato il ministro degli esteri, riguardano in particolare la guerra in Iraq, ''che noi quand' eravano all'opposizione abbiamo sempre respinto''.

C'e' poi inoltre l' unilateralismo della politica estera americana. ''Tuttavia nel mio colloquio con il segretario di stato Rice ho potuto constatare che l'America e' alla ricerca di un nuovo multilateralismo''.

''Il nuovo governo italiano vuole un'Europa piu' forte, che sia capace di un'azione comune'', ha detto D'Alema.

Il titolare della Farnesina ha quindi sottolineato di aver ribadito a Condoleeza Rice l'intenzione del governo italiano di ritirare entro il prossimo autunno tutti i propri militari di stanza in Iraq. ''E che noi al tempo stesso intendiamo continuare a impegnarci in Iraq sul piano civile e economico, partecipando alle iniziative multilaterali nell'ambito delle Nazioni Unite''.

A questo riguardo d'Alema ha rilevato come per l'Italia sia ''impossibile'' l'idea di Washington che auspica la permanenza a Nassirija di una missione italiana civile ma
protetta di 800 uomini. ''Questo progetto per noi non e' possibile. Se lasciamo in Iraq 800 soldati cio' andrebbe in totale contrapposizione con quanto da noi promesso in campagna elettorale, vale a dire che le nostre truppe sarebbero state ritirate del tutto. E la signora Rice non si e' opposta a questo'', ha detto.

Massimo d'Alema - nell'intervista al giornale tedesco - ha quindi detto di aver parlato con la Rice anche del tema relativo al campo di detenzione di Guantanamo. ''Ho riferito al segretario di stato americano la posizione comune di tutti i ministri degli esteri europei: noi chiediamo all'America di chiudere Guantanamo. Ho detto che anche nella difficile lotta al terrorismo dobbiamo osservare i diritti umani senza restrizioni''.



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