(ANSA) - STRESA (VERBANIA), 23 OTT - D'Alema e Casini
concordano sul fatto che Tony Blair, pur uomo politico europeo
assai stimabile, non sia, molto probabilmente, l'uomo giusto per
ricoprire la carica di presidente del Consiglio d'Europa. Lo
hanno detto tutti e due questa sera durante un convegno dell'Udc
a Stresa, su Identita' e differenze, organizzato dal vice
segretario nazionale Michele Vietti.
''Blair e' stato un grande innovatore del socialismo europeo,
anche se sono stato molto critico nei confronti di alcune sue
politiche - ha detto D'Alema -. Ho pero' dubbi che il primo
presidente stabile del Consiglio d'Europa possa essere un leader
di un Paese, al di la' di Blair, che non fa parte dell'euro ne'
di Schengen. Il segnale dovrebbe essere - ha aggiunto D'Alema -
quello, dopo Lisbona, di una spinta verso l'integrazione, non di
un fermarsi verso l'Europa delle nazioni e sinceramente la Gran
Bretagna non sembra essere un Paese che spinge in tal senso.
Quindi al di la' di Blair - ha ribadito l'esponente del Pd - mi
chiedo che segnale possa essere dare la presidenza del Consiglio
europeo a un Paese cosi' riluttante sull'integrazione europea''.
Casini, dal canto suo, ha detto di essere d'accordo con
D'Alema. ''Blair e' un grande leader, di carisma, e molti
giustamente lo apprezzano, ma stiamo attenti all'uomo della
Provvidenza se i mandati sono equivoci. L'equivocita' del
mandato rende impossibile a qualsiasi grande leader di compiere
bene il suo lavoro''. (ANSA).
BEC/REN