Intervista
19 aprile 2012

IL GOVERNO OPERA IN UNA CONDIZIONE DIFFICILE, VA SOSTENUTO. URGENTE LEGGE SUL FINANZIAMENTO AI PARTITI. ALLE ELEZIONI TORNI A VINCERE LA SINISTRA

Intervista a Massimo Leoni per "Un caffè con" di SkyTG24


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Presidente, non abbiamo ben capito l’idea di Mario Monti della riforma della politica di cui ha parlato ieri. La sua qual è? Cosa serve?

Certamente bisogna lavorare per restituire credibilità alla politica, e questo significa, per esempio, riformare la legge sul finanziamento dei partiti, rendendolo più sobrio, più ridotto, e introducendo dei seri controlli da parte della Corte dei Conti. L’uso del denaro pubblico, infatti, comporta anche dei controlli. Sono anche favorevole a una legge che garantisca il carattere democratico della vita interna dei partiti, perché essi hanno una grande responsabilità pubblica. Ma, soprattutto, secondo me è molto importante che i cittadini si impegnino nella vita pubblica, nella vita politica. Questa è, a mio parere, la riforma più importante.

Riprendo l’argomento dell’articolo 49 della Costituzione: visto che la speranza di un’approvazione molto rapida della legge sui controlli sui bilanci dei partiti sembra essere per ora abbastanza sparita, c’è la possibilità di portare avanti insieme controllo e riforma dell’articolo 49?

Penso che la legge sul finanziamento ai partiti si debba fare al più presto. Ora, è paradossale che la Lega faccia ostruzionismo nei confronti dei controlli – o forse non è paradossale, forse è comprensibile…

Sì, ma poi ha anche dichiarato che non vuole più soldi pubblici.

Il problema è che, magari, i controlli si dovrebbero fare anche su quelli passati… A parte gli scherzi, credo che questa legge sia molto urgente. Lo è anche quella attuativa dell’art. 49 Cost., ma forse richiede un po’ più di tempo. La legge sui controlli dei finanziamenti ai partiti, invece, è secondo me un provvedimento urgente, che si dovrebbe poter approvare subito.

Ritiene che nelle ultime settimane l’immagine ma anche i comportamenti del governo Monti siano un po’ calati di livello?

Il governo si confronta con difficoltà enormi, che richiedono anche azioni di lungo periodo. D’altro canto, nessuno poteva pensare che il governo avesse la bacchetta magica. L’idea secondo cui, arrivati i cosiddetti tecnici, tutti i problemi si sarebbero risolti, era una stupidaggine. Quindi, secondo me, il governo sta operando bene, in una condizione difficile, che richiede tempo e nella quale nessuno dispone di strumenti magici.

Quindi lei è sulla posizione di Passera: l’”ideona” non esiste.

Quando noi abbiamo governato – mi riferisco all’ultimo governo – lo spread era 34 punti e il debito pubblico il 103% del PIL. Ora andiamo verso il 124% e purtroppo i danni che sono stati fatti da Berlusconi sono enormi. Per arrivare a quei risultati, il centrosinistra, soprattutto nella seconda metà degli anni ’90, ha dovuto operare per anni. Non è accaduto di colpo. Non è facile tornare a quelle cifre.

Anche perché il mondo intorno è abbastanza cambiato. Anche voi vi trovaste in un momento di grande cambiamento, ma questo è un cambiamento più drammatico di quello.

Sì. Purtroppo, però, noi abbiamo avuto un governo che per alcuni anni ha negato che ci fosse la crisi. Quando il cambiamento viene addirittura negato, è difficile affrontarlo.

Rimpiange l’idea ancora che non ci siano nella compagine governativa politici e, per esempio, una trattativa come quella sul mercato del lavoro poteva essere in qualche modo migliore?

Il governo è quello possibile oggi. Credo che non sarebbe stato possibile, per noi e neppure per loro, un governo nel quale esponenti politici della destra e della sinistra fossero insieme. E’ un governo formato da persone di qualità e dobbiamo aiutarlo. E’ inutile mettersi a fare polemiche sui tecnici e i politici, che, oltretutto, sono prive di sostanza. I governi sono organi politici se hanno la fiducia del Parlamento. Questo è il governo oggi possibile, dobbiamo aiutarlo, dobbiamo sostenerlo e dobbiamo preparare una prospettiva per il Paese. Non nel senso che devono tornare i politici, espressione che non mi interessa.

Chi deve tornare se non i politici?

Intanto deve tornare a governare chi vincerà le elezioni, come accade in tutti i Paesi democratici. Spero che questo non venga contestato…E poi io spero che le elezioni le vinca la sinistra. Il problema che mi sta a cuore è che dopo l’emergenza debba tornare al governo del Paese la sinistra.

Le decisioni del governo riguardo il fisco e la poca redistribuzione fiscale che c’è stata è motivo di fastidio da parte vostra?

Innanzitutto il governo ha dovuto prendere misure molto drastiche, che però hanno dato anche una certa attenzione a un’esigenza di giustizia sociale. Indubbiamente, da una parte con la lotta all’evasione fiscale, che è ripresa con un certo vigore rispetto al periodo di Berlusconi, e dall’altra parte con una tassazione che colpisce beni immobiliari, però ovviamente in modo progressivo, cioè colpisce innanzitutto chi dispone di beni maggiori. Sono scelte dolorose. Nella misura del possibile, però, il governo ha cercato di adottarle con un criterio di giustizia sociale. Credo che bisogna ridurre la pressione fiscale, certo, anche se forse nell’immediato non è possibile e bisogna soprattutto ridurla sul lavoro e sulle imprese, magari facendo pagare un po’ di più i patrimoni e le rendite finanziarie. Questo è l’aggiustamento necessario.

Di quanti soldi possono fare a meno i partiti rispetto ai rimborsi attuali, in percentuale? Il PD è fortemente sostenitore del fatto che il finanziamento pubblico debba esserci.

Penso che mettere la vita dei partiti completamente nelle mani degli interessi economici forti, facendo in modo, cioè, che i partiti dipendano dalle donazioni di chi ha i soldi, sia rischioso per il Paese. E non c’è nessun Paese europeo dove le cose stiano così: in tutti i Paesi europei ci sono forme di sostegno pubblico, proprio perché si vuole evitare che i partiti dipendano dagli interessi economici più forti. E questo è un problema.

L’ultimo argomento è la legge elettorale. La sua personale convinzione è che si faccia una nuova legge o no?

Spero che la riforma elettorale si faccia. L’attuale sistema, che ora viene difeso anche da voci insospettabili, a mio giudizio è dannoso, non solo perché i cittadini non possono scegliersi i parlamentari, ma anche perché è fondato sulla logica delle ammucchiate elettorali nel nome dell’inseguimento del premio di maggioranza. Ammucchiate che, però, non producono governabilità, perché non sono programmaticamente coerenti. Bisognerebbe, quindi, uscire da questo pasticcio.

Casini vuole fare il Partito della nazione. L’alleato naturale è il PD?

Personalmente credo che la prospettiva del Paese dovrebbe puntare su un’alleanza tra i progressisti e i moderati, perché c’è bisogno di una maggioranza ampia e forte per cambiarlo.

Quindi quel progetto tra i sindacati, imprenditori importanti, tecnici, può essere un partner ideale per la governabilità e per una sinistra di governo?

Anche qui, io faccio i miei migliori auguri a Casini, purché la passione per il suo partito non lo porti a creare dei problemi al governo che c’è.

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