Notizia d'agenzia
6 dicembre 2013

UE: D'Alema, se confronto elettorale è europeisti-populisti perdiamo

Cittadini arrabbiati contro la UE hanno ragione. Rischiamo un Europarlamento ingovernabile, paralizzato dai grillismi


Roma, 6 dic. (Adnkronos) - Dare una svolta evidente alle politiche dell'austerita' e all'attuale assetto dell'Unione per non perdere rovinosamente le elezioni del 2014. A pochi mesi dalle consultazioni per rinnovare l'europarlamento e la Commissione, e' allarme-populismo. A lanciarlo e' Massimo D'Alema, intervenuto oggi al convegno sull'Europa, organizzato a Roma, al tempio di Adriano, dal gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo. "Il populismo -ha dichiarato il presidente della Feps, la fondazione europea di studi progressisti- e' un'emergenza reale che richiede una risposta estremamente forte. Siamo alla vigilia di un evento che puo' rappresentare un colpo molto serio alle prospettive dell'Europa. Se ci presentassimo alle elezioni, offrendo l'immagine di un fronte europeista democratico che si limita a fare argine ai populismi, saremmo sconfitti. Se il populismo lo si affronta senza popolo, la sconfitta e' certa". "I cittadini arrabbiati contro l'Europa hanno ragione, perche' l'Europa non e' in grado di offrire risposte ai problemi drammatici che il continente sta vivendo da diversi anni. E' paradossale che un continente ricco di cultura, energie, ricerca e storia sia diventato la palla al piede della ripresa internazionale. Guardiamo sbalorditi al tasso di crescita della Germania che, tuttavia, e' meno della meta' di quello degli Usa e non parliamo di quanto crescono Cina o Brasile". "Noi -ha aggiunto l'ex presidente del Consiglio- ci dobbiamo presentare alle elezioni dicendo 'siamo contro l'attuale assetto' e dobbiamo convincere la gente che siamo la forza che vuole cambiare profondamente le politiche europee". Secondo D'Alema la 'polarizzazione' del confronto tra schieramento di destra e di sinistra, diventerebbe un elemento di chiarezza. "Occorre mettere in discussione un certo consociativismo europeista tra socialisti e forze conservatici, perche' questa collaborazione -ha osservato- e' divenuta esiziale". "O noi andiamo alle elezioni europee rendendo evidente una dialettica tra destra e sinistra, o se la dialettica e' europeismo-populismo, noi siamo dalla parte dei perdenti. Solo la signora Merkel potra' dire ai suoi elettori che la Germania sta bene ed e' l'unica che avra' questo argomento forte da spendere. Serve una profonda discontinuita' nell'impostazione che finora abbiamo dato. Dobbiamo sfidare i popolari per politicizzare le europee, bipolarizzando il confronto con due candidati che si fronteggiano per la sfida del primato e per la guida della commissione. Spero che anche i popolari lo capiscano. Da questo punto di vista abbiamo un interesse elettorale comune". "Il punto di partenza nel rapporto con i cittadini non puo' essere l'europeismo, il federalismo o l'integrazione politica ma il radicale mutamento delle politiche europee. Solo questo argomento puo' dare una consistenza alla prospettiva dell'integrazione politica e avere una presa sull'opinione pubblica, che oggi ci e' molto piu' ostile di quanto pensiamo. Non vorrei che a fine maggio ci fosse l'amara sorpresa di un europarlamento ingovernabile perche' bloccato dai 'grillismi'. Allora si' -ha concluso- che davvero rischiamo di non riuscire guidare l'Europa verso una fase piu' alta". (Ruf/Ct/Adnkronos) 06-DIC-13 19:55 NNNN

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