Intervista
5 febbraio 2007

"Il multilateralismo porta alla pace"

Intervento sul Mainichi Shimbun (a cura di Takeshi Fujiu)


Il governo precedente guidato da Berlusconi ha appoggiato la guerra in Iraq ma l'attuale governo Prodi ha completamente ritirato il contingente italiano. Qesto non significa che sia antiamericano o antiisraeliano; si e' semplicemente ritornati alla tradizionale posizione italiana di non schierarsi con nessuna delle due parti in conflitto, bensi' con “il campo della pace”. Consideriamo fondamentale il ruolo dell'Unione Europea in Medio Oriente e riteniamo che l'azione multilaterale sia il metodo piu' efficace per arrivare alla pace.

D'altra parte, non possiamo negare che l'Italia in passato non ha necessariamente guardato con favore allo sviluppo economico delle regioni asiatiche, ma ora l'Asia rappresenta una delle priorita' della politica estera italiana. Uno degli obiettivi di questa visita in Giappone e' quello di non dimenticare un nostro partner tradizionale in Asia in un momento in cui l'Italia agisce per dare impulso alla propria presenza e rafforzare le relazioni con vari Paesi asiatici quali la Cina, la Corea del Sud, l'India ed il Vietnam.

Abbiamo l'impressione che il Primo Ministro Shinzo Abe consideri prioritari i rapporti con l'UE visto che ha subito visitato l'Europa dopo il suo insediamento al governo. Fino ad oggi non avevamo una sede di dialogo a scadenze regolari fra i nostri due Paesi, ma nella presente circostanza abbiamo raggiunto un'intesa con il governo giapponese per stabilire delle consultazioni annue sui temi politici di interesse bilaterale. Ci sono molti punti su cui Italia e Giappone possono coordinarsi a favore della stabilita' mondiale e per la prevenzione delle crisi.

L'Italia ha inviato un contingente di circa 2.000 uomini in Afghanistan nell'ambito dell'ISAF e questi sono attivi a Kabul e nella zona occidentale del paese. Tuttavia, ricorrendo solo alla forza militare, non e' stato possibile ottenere i risultati che si sperava. E' necessaria una strategia generale di ricostruzione che preveda anche il ripristino del sistema della giustizia e la lotta contro la droga. In tale ambito, Italia e Giappone possono collaborare in svariate iniziative civili.

Con riferimento alle problematiche interne, il nostro sistema elettorale e' stato modificato ed e' diventato di tipo proporzionale e, quindi, ci troviamo in una situazione in cui proliferano i piccoli partiti e la stabilita' politica ne risulta minata. E' necessaria una riforma che accresca il peso dei maggiori partiti visto che proprio ora mentre stanno anche maturando le condizioni di base per andare alla costituzione del Partito Democratico. Il congresso costituente probabilmente avra' luogo entro un anno. Per lo sviluppo economico e', infatti, necessaria la stabilita' politica.

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