Intervista
14 marzo 2007

Con Bari siamo più vicini alla Russia<br>

Intervista di Rosanna Lampugnani - Corriere del Mezzogiorno


Presidente, i pugliesi considerano un suo "personale” regalo la scelta di Bari come città ospite del vertice italo-russo. Può spiegarci le motivazioni di questa decisione?

R. "Se è innegabile che le nostre vicende soggettive ci accompagnano, è anche vero che esse non necessariamente condizionano le nostre scelte. Sono notoriamente legato alla città di Bari da grande affetto, non solo in ragione della mia attività politica, ma anche a motivo di forti legami di amicizia e di stima con molti suoi cittadini. E tuttavia non è certo questo il motivo della scelta di Bari per il vertice italo-russo. Bari è oggettivamente e storicamente una città che ha la vocazione di fare da ponte tra Oriente ed Occidente, ed in particolare tra Europa occidentale e mondo slavo. Il mare Adriatico è sempre stato una via di comunicazione, non certo di separazione, tra l'Europa e le terre del levante, sino alla Russia. Bari è inoltre la città di San Nicola, un Santo amatissimo in Russia e in tutti i Balcani. Vorrei qui ricordare che Bari è la seconda più importante meta di pellegrinaggio per la religione ortodossa dopo Gerusalemme. E' inoltre una città che con il suo centro storico fornisce una cornice architettonica di rara bellezza, che i nostri amici Russi sapranno sicuramente apprezzare. Ma soprattutto Bari ha una marcia in più in termini di calore umano, disponibilità, capacità di accoglienza dei suoi cittadini, tutti elementi che daranno un tono di umanità e di apertura al vertice, che anche per questo sono certo che sarà un successo".

D. Il presidente Putin arriverà con una delegazione di sette ministri per firmare accordi bilaterali importanti. Quali sono i principali progetti in cantiere?

R. Il vertice è una tappa importante del dialogo tra due Paesi legati da profondi vincoli di amicizia e di simpatia. Tratteremo tutti gli aspetti della cooperazione con la Russia, da quelli internazionali a quelli dell'energia, così importanti per il nostro Paese. Firmeremo anche diversi accordi, nei campi più diversi, da quello economico a quello sociale e culturale, a quello delle tecnologie avanzate. Il vertice fornirà anche l'occasione per la conclusione di alcune importanti intese tra banche e imprese italiane e russe, molto positive per i cittadini e per le opportunità di sviluppo e di occupazione”.

D. Il tema energetico è ritenuto dal governo italiano centrale per il futuro del Paese e, presumibilmente, sarà al centro dei colloqui. Dopo il consiglio europeo di giovedì e venerdì si può affermare che l'Italia rappresenterà a Putin le istanze europee?

R. “Con la Russia noi, assieme all'Unione Europea, abbiamo intenzione di sviluppare un vero e proprio rapporto strategico. In campo energetico, abbiamo sostenuto un nuovo approccio, al di là del semplice schema, ormai superato, della vendita e dell'acquisto di energia. Vogliamo lavorare, invece, per una collaborazione più solida e più integrata, che prevede in particolare l'accesso da parte delle nostre imprese alla gestione dei giacimenti energetici russi e la partecipazione delle aziende russe alla distribuzione dell'energia in Italia. Credo possa essere un modello vantaggioso per entrambi: la Russia potrà avvalersi delle nostre tecnologie, mentre noi avremo una più ampia apertura e concorrenza nel nostro mercato interno, con effetti positivi per i consumatori. Per entrambi i Paesi si tratta di una prospettiva di collaborazione che assicurerà maggiore stabilità e fiducia. Noi crediamo che questo possa essere un modello utile anche sul piano più generale della cooperazione tra l'Europa e la Russia. Da parte sua, l'Europa, con il Consiglio Europeo dell'8 e il 9 marzo ha compiuto una scelta coraggiosa, adottando una politica di avanguardia in favore delle energie rinnovabili e per contrastare l'effetto-serra, i cui effetti tutti stiamo già avvertendo. Si tratta di una svolta che ovviamente caratterizzerà anche i rapporti con Mosca, in uno spirito costruttivo e lavorando a sviluppare ed espandere i punti su cui c'è convergenza e c'è comune interesse. Noi abbiamo investito sulle potenzialità della Russia, abbiamo lavorato ad aumentare la fiducia reciproca, e crediamo che questa sia una strategia vincente”.

D. Quale ruolo può svolgere la Puglia su questo versante? Può essere terminale di condotte di gas russo?

R. “La Puglia è già inserita nel complesso sistema delle reti di distribuzione. E' un sistema che riguarda ovviamente tutto il Paese, e che noi intendiamo sviluppare tenendo conto delle esigenze generali ed anche delle specificità delle diverse aree e dei diversi contesti sociali, economici, industriali. Al Vertice parleremo di questo sistema complesso e di come inserire in esso una collaborazione più intensa con la Russia. Faremo proposte, cominceremo a parlare di progetti concreti. La Puglia, anche per la sua collocazione geografica, non è certo estranea a questi disegni ed a queste prospettive”.

D. Nel corso dei colloqui verranno affrontate non solo questioni legate alle tematiche economiche, di politica estera e della difesa, ma anche a tematiche culturali. L'Italia affronterà il tema dei diritti umani, a cui lei tiene molto?

R. “Noi intendiamo valorizzare e rafforzare, nella nostra politica estera, il ruolo dell'Italia nel campo dei diritti umani. Ci siamo impegnati per una politica estera a forte contenuto etico. Temi quali la promozione della legalità e della democrazia, il divieto della tortura, la lotta ad ogni forma di discriminazione, la tutela dei diritti dell'infanzia rientrano a pieno titolo in questa prospettiva. Stiamo operando in diverse direzioni, ed in primo luogo stiamo lavorando alle Nazioni Unite per ottenere una moratoria sulla pena di morte, in vista di una sua totale abolizione. Abbiamo davvero apprezzato perciò il fatto che la Russia ci abbia sostenuti in questo sforzo, appoggiando in particolare il documento presentato dall'Unione Europea all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre scorso. Si tratta di un'adesione molto significativa, che conferma l'impegno di lungo periodo della Russia per l'abolizione della pena di morte. Ci auguriamo che la Russia resti al nostro fianco in questa difficile ma fondamentale battaglia, affinché giunga a buon fine. Mi pare che si tratti di un caso esemplare di collaborazione su una tematica centrale, che va la di là del tema specifico e che riguarda, più in generale, la difesa e la promozione dei diritti umani fondamentali. Proseguiremo con decisione assieme all'Unione Europea in un intenso dialogo con la Russia in questo settore, parlando in modo franco e costruttivo, convinti che il metodo del dialogo sia quello che alla fine produce sempre frutti più certi e duraturi”.

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