Discorso
25 marzo 2010

CONFERENZA "LA SICUREZZA HA BISOGNO DELLE ARMI NUCLEARI?" - Sala Mappamondo, Camera dei Deputati

messaggio di Massimo D'Alema


Sono particolarmente lieto dell’iniziativa assunta dalla Rete dei parlamentari italiani per la non-proliferazione e il disarmo nucleare di promuovere un’occasione di analisi e di riflessione su un tema che rappresenta un punto cruciale dell’agenda politica internazionale.

Nelle prossime settimane in questo ambito tematico vi saranno due snodi cruciali. In primo luogo, il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha indetto un vertice sulla sicurezza nucleare a livello globale President il 12 e 13 prossimi. L’altro grande appuntamento e’ la Conferenza si revisione del Trattato di non proliferazione nucleare. E’evidente che i rischi di terrorismo nucleare, da una parte, e di diffusione incontrollata delle armi nucleari sono strettamente connessi.

Mi pare di potere dire che purtroppo il Trattato di non proliferazione nucleare attraversi una crisi di effettivita’, per le crescenti difficolta’ che si incontrano a garantirne un’applicazione univoca ed universale. Ma la crisi piu’ grave della non-proliferazione ha a che vedere, piuttosto, con la credibilita’ del sistema. Non e’ piu’ politicamente sostenibile un discorso sulla non-proliferazione che non implichi anche una concreta volonta’ di disarmo da parte delle grandi potenze nucleari. Non e’ un caso che lo abbiano affermato con grande autorevolezza, in un documento del 2007, personalita’ come George Shultz, Henry Kissinger, Bill Perry e Sam Nunn.

Da questo punto di vista, io credo che la strada tracciata dal Presidente Obama nel discorso tenuto a Praga nell’aprile dello scorso anno indichi con chiarezza e lucidita’ quale debba essere il vero obiettivo: vale a dire l’”opzione zero”, un mondo libero da armi nucleari, armi che per il loro potenziale non solo rientrano nella categoria delle armi di distruzione di massa, ma che per la loro stessa natura sono anche armi di distruzione indiscriminata, ai danni soprattutto della popolazione civile.

Ritengo infine che in un discorso serio sul disarmo debbano entrare in gioco anche le cosiddette “armi nucleari tattiche”, sulla cui funzione in diversi Paesi europei che le ospitano e’ in corso un importante ed ampio dibattito, che stenta invece a decollare in Italia.

Per questo penso che questa Conferenza, al di la’ dei suoi aspetti tecnici e di approfondimento, possa contribuire a suscitare, nel nostro Paese, iniziative politiche forti e qualificanti per il ruolo internazionale dell’Italia in questo settore strategico, anche sotto il profilo di una politica estera etica e propositiva.

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