Discorso
25 settembre 2010

Messaggio di Massimo D’Alema in occasione delle celebrazioni del trentennale della firma del trattato Italia–Malta

La Valletta


Cari amici e compagni,

sono spiacente di non poter essere con voi in questa importante giornata, a causa di improrogabili impegni internazionali. Con piacere ho ricevuto l’invito dell’amico Alex, con cui condivido l’impegno europeo nella famiglia socialista, a partecipare alla celebrazione della firma del trattato tra Malta e Italia.
Una firma che ha segnato non soltanto la storia delle relazioni italo-maltesi, ma che ha anche rappresentato una svolta nella costruzione del ruolo politico e strategico di Malta nel Mediterraneo.
L’accordo, infatti, mise fine ai tentativi operati da più parti di esercitare un’influenza politica e militare su quello che era ormai uno Stato sovrano, e ne sanciva, invece, il ruolo attivo nel perseguimento della pace. Si sono poste così le basi per la futura integrazione all’interno dell’Unione europea.
Non a caso, il trattato porta la firma, per l’Italia, di un lungimirante statista, Francesco Cossiga, del quale piangiamo in queste settimane la scomparsa. Fu esponente di una classe dirigente che ha inteso fare dell’Italia un Paese del dialogo per un Mediterraneo allargato.
A trent’anni di distanza, l’accordo esprime ancora tutta la sua forza. Oggi l’amicizia e l’affinità storico-culturale che legano i nostri Paesi sono quanto mai salde.
Per questo motivo ho ritenuto importante partecipare con questo mio pensiero alla vostra iniziativa e rivolgervi un messaggio di saluto e di augurio. Sono convinto, infatti, che ricordare avvenimenti così cruciali per la nostra storia comune sia una fondamentale occasione per ravvivare lo spirito che ci lega e ricordare a noi stessi e alle nuove generazioni il delicato processo politico che ha contribuito in quegli anni alla pacificazione del Mediterraneo.
Credo che sia anche un modo per ricordare la figura di Francesco Cossiga, al quale mi ha legato una sincera amicizia.

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