Roma, 28 mag. (TMNews) - "Il Pse rappresenta una forza determinante e deve imprimere una svolta programmatica alle politiche dell'Unione che sia coerente almeno con una parte degli obiettivi indicati nel corso della campagna elettorale. Ciò significa innanzitutto porre delle condizioni molto chiare e forti a chi si candida - in questo momento Jean-Claude Juncker - alla presidenza della Commissione. In secondo luogo, puntare su una Commissione di alto profilo politico e forte capacità di iniziativa, in grado di uscire dalla gestione opaca e tecnocratica, totalmente subalterna alla volontà dei governi europei più forti, che ha caratterizzato le ultime Commissioni europee". Lo scrive Massimo D'Alema in un editoriale pubblicato sul sito della fondazione Italianieuropei in cui analizza gli esiti delle elezioni europee.
"La posizione dei socialisti a Bruxelles è particolarmente delicata - ammette l'ex premier -. Non abbiamo vinto, e in queste condizioni non è facile chiedere la guida della Commissione.
Tuttavia non possiamo neppure essere opposizione, dato che rappresentiamo ormai una quota significativa del Consiglio europeo e in Parlamento non è possibile alcuna maggioranza democratica che non si fondi sulla collaborazione tra popolari e socialisti. È una situazione evidentemente assai rischiosa, nella quale, tuttavia, occorre dare segnali forti di innovazione".
Secondo D'Alema "è fondamentale, infine, rendere più trasparente e qualificato il confronto politico a livello europeo, valorizzando il ruolo del Parlamento, attraverso convergenze più ampie che vadano oltre il patto di potere tra popolari e progressisti, rafforzando le strutture politiche europee e la loro visibilità".
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