Audiovisivo
16 luglio 2004

Massimo D'Alema incontra Luca Coscioni


Il presidente dei Democratici di Sinistra Massimo D'Alema ha incontrato oggi una delegazione radicale, guidata da Luca Coscioni, per discutere dell'impegno del suo partito sui referendum sulla procreazione assistita. «Credo che questa legge sia una legge orribile, - ha spiegato D'Alema ai microfoni di Radio Radicale - non solo contro la ricerca, ma contro le persone, contro i diritti delle persone. Una legge che produce effetti persino aberranti. E cresce nella opinione pubblica la consapevolezza di questi dati di fatto».

«Noi proponiamo - ha detto ancora il presidente dei Ds - di correggere questa legge, di rifarla in modo tale che sia applicabile. A sostegno di questa battaglia noi proponiamo dei referendum che siano 'stimolo' per il Parlamento, per eliminare le parti negative di questa legge. E se il Parlamento non recepirà queste indicazioni saranno i cittadini con il loro voto a farlo, aprendo la strada ad una nuova normativa».

I Ds in ogni caso sono orientati nel sostegno per il referendum che chiede una abrogazione parziale della legge sulla fecondazione assistita, rispetto alla ipotesi - per la quale i radicali raccolgono le firme da soli da due mesi e mezzo - di abrogare per intero la legge. «Noi cerchiamo di trovare convergenze, anche se il nostro può essere un punto di vista piu' limitato, meno radicale. E d'altro canto il fatto che noi siamo meno radicali dei radicali credo sia comprensibile... L'impegno e' quello di dare a questa battaglia un rilievo per far entrare in contatto milioni di cittadini con questa iniziativa».

«Nel mondo cattolico - spiega infine Massimo D'Alema - non tutti la pensano nello stesso modo, e forse in quel mondo è possibile trovare anche chi è attento alle ragioni umane di una opposizione a norme che sono oltretutto lesive della salute delle persone [...]. Noi comunque cerchiamo di evitare crociate e vogliamo correggere una cattiva legge. Non intendiamo sacrificare queste questioni di principio alle ragioni di una alleanza politica».

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