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1995

Un paese normale

La sinistra e il futuro dell'Italia


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"Il compito della mia generazione è portare la sinistra italiana al governo del paese. Altre generazioni hanno fatto cose fondamentali: hanno riconosciuto la democrazia, hanno rinnovato il paese. Ora, per noi, il problema è il governo: vogliamo essere messi alla prova."
Era il 1° luglio 1994, ed era stato appena eletto il segretario del Pds: cercavo di sintetizzare il mi programma, in poche parole, a un giornalista dell'"Unità".
Berlusconi, in quei giorni, sembrava invincibile l'avanzata della destra inarrestabile. La sinistra era ancora stordita dalle sconfitte nelle elezioni politiche di marzo e nelle europee di giugno. Il paese assisteva, confuso e nervoso, alla nascita di quello che si annunciava come un nuovo regime.
Da allora è passato poco più di un anno, e tante cose sono cambiate. Il governo Berlusconi è caduto pochi mesi, sostituito da un governo tecnico nato anche con il nostro determinante sostegno. Il centro-sinistra ha vinto le elezioni amministrative della scorsa primavera e adesso si prepara alle prossime politiche, con un obiettivo chiaro: vincere e governare l'Italia.
Si è dunque riaperta la sfida. Contemporaneamente, si è anche fatta strada l'idea che le squadre in campo si diano delle regole comuni, valide per tutti. Proprio come accadrebbe in un "paese normale".

Ora si può tentare un bilancio di quest'anno "vissuto pericolosamente". E si può guardare avanti, con fiducia e speranza . Fiducia in un'Italia oggi meno nervosa di ieri, più ottimista, che chiede ala sua classe dirigente cose semplici e chiare: stabilità, tranquillità, normalità.
Nella speranza che finalmente possa arrivare il cambiamento: un cambiamento dolce che dia agli italiani la certezza di un futuro sicuro."

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